Non
dimentichiamo lo scenario storico
epocale caratterizzato in
precedenza dalla caduta del muro
di Berlino col fallimento di ogni
forma di comunismo applicato,
successivamente dalla voragine
etica, sociale ed economica
creato nel mondo occidentale dal
neoliberismo capitalistico.
Dopo
la pietosa figura dei politicanti
nazionali (possibile che per
decenni siano stati tutti
all’oscuro dei disastrosi conti
pubblici dello Sato?), dopo i
numerosi moti rivoltosi che
continuano ad agitare il
circostante Mediterraneo (e in
campo nazionale il Movimento dei
Forconi), dopo il sempre più
evidente avvilimento del mondo
giovanile (un futuro senza
certezze e senza stabilità
occupazionali), dopo la continua
decrescita economica nel
territorio di Marsala possiamo
nutrire la legittima aspettativa
che chi aspiri a guidare la
comunità marsalese quale primo
cittadino sia finalmente animato
da un superiore senso di
responsabilità, dominato dal
bisogno di imprimere un
cambiamento al modo di concepire
la pratica della politica,
intenzionato a rompere con il
passato, distanziandosi dalle
abituali logiche partitiche per
sposare la causa del bene comune
al di là di ogni collocazione a
destra, a sinistra, al centro
ecc. (tanto ormai è a tutti
chiaro che si tratta di vessilli
da sbandierare per fingere una
differenziazione che nella
sostanza non esiste: senza ideali
ai quali fare riferimento si
tratta solo di un modo malcelato
per procurarsi potere e privilegi
e per garantirli anche ad amici,
sponsor e clientes).
La
trasformazione da Sindaco delle
Municipalità a Sindaco della
Comunità comporta la necessità
che il nuovo primo cittadino
guardi a tutto il territorio
marsalese concependolo come un
insieme nel quale è necessario
che ogni settore produttivo e
ogni risorsa settoriale sia
addestrato e stimolato a
cooperare e a concorrere allo
sviluppo di tutti gli altri,
comprendendo che il bene
dell’uno è funzionale al bene
anche dell’altro. Insomma si
tratta di dare sviluppo a un vero
“senso di comunità” e
attivare tutti gli strumenti
utili alla “costruzione sociale
del territorio” (in Psicologia
Sociale tali strumenti, ormai
abbastanza standardizzati,
prendono il nome di Community
Development).
Ritengo
che a Marsala ormai i giochi
pre-elettorali sino stati fatti.
E che già siano pronti gli
slogan che dovrebbero condurre
alla vittoria.
Ma
noi ora dobbiamo aspettarci che
ciascun candidato sindaco non si
limiti, com’è avvenuto in
precedenza, a presentare il
proprio programma elettorale
basato su un’elencazione di
punti chiave, certamente
importanti, ma privi di contenuti
o meglio privi di documenti
programmatici che li sostanzino!
Non ci possiamo più aspettare la
semplice generica elencazione
programmatica: il nuovo porto, la
vitivinicoltura, la viabilità,
politiche sociali, sport, turismo
e spettacolo ecc.!
Dobbiamo
aspettarci che la sua candidatura
elettorale avvenga sulla base di
un bilancio preventivo
estremamente dettagliato: voce
per voce, capitolo di spesa per
capitolo di spesa; un bilancio
preventivo analogo a quello che
l’Ente Pubblico Locale (nella
fattispecie il Comune) deve
presentare annualmente. Dettagliatissimo
nei particolari, sulla finalità
da raggiungere per ogni singola
voce di spesa e in quanto tempo,
stabilendo anche quali sono gli
indicatori che consentano di
verificare periodicamente
l’andamento del piano
programmatico. Insomma,
sono necessari documenti
cartacei, nero su bianco, sotto
forma di bilancio preventivo da
attuare, che dimostrino la reale
capacità del candidato Sindaco
ad assumere il ruolo di Community-manager!
Ogni
candidato sindaco presenti il suo
bilancio preventivo con la
solenne promessa di
scrupolosamente attenersi ad
esso, qualora eletto.
Non
sarebbe impensabile che, nel caso
in cui il bilancio preventivo
pre-elezioni venisse disatteso
dall’eletto, la comunità, alla
quale è stato esposto,
rappresenti parte lesa!
Purtroppo, però, non è punibile
una persona che presenti un
bilancio preventivo senza che
prima abbia ricevuto già la
carica ufficiale che renda
quell’atto amministrativamente
efficace; al limite il sindaco
eletto che si riveli fedifrago
nei confronti degli elettori
potrebbe essere accusato in una
pubblica piazza e processato dal
“tribunale del popolo” che
però non esiste.
Ma
non è questo che prevediamo!
Siamo convinti che il Sindaco che
verrà sia una persona che abbia
elaborato, con dati precisi, un
programma in grado di dare
concreto sviluppo al
territorio” con un impegno
morale a dimettersi
spontaneamente nel caso in cui
non riesca a realizzare
puntualmente il programma con il
quale è riuscito a convincere la
gente a farsi eleggere.
Qualora
siffatto Sindaco “a venire”
non esista, dovremmo decidere di
andare alle urne e scrivere
ciascuno di noi, sulla parte
della scheda elettorale riservata
al Sindaco, il nome di un amico,
di un parente, di un familiare,
insomma di una persona che
stimiamo veramente, che
conosciamo profondamente nella
sua onestà e nella sua
rettitudine morale. Non potrà
essere eletto perché non è
stato preselezionato da alcun
partito o movimento e, pertanto,
non inserito nelle liste
elettorali, ma avremmo la grande
soddisfazione di aver dato vita
alla più grande rivoluzione
culturale che sia mai avvenuta
nel suolo di Marsala!
10/02/2012
Alfredo
Anania
Direttore Responsabile della
rivista PSICOLOGIA DINAMICA
Albo Speciale dei Giornalisti di
Sicilia
Mediterranean
Fenorabia Community
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